La meditazione di consapevolezza come terapia di esposizione

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La terapia di esposizione è una tecnica ampiamente utilizzata nella terapia cognitivo-comportamentale, ma anche in altri tipi di psicoterapia, in particolare per il trattamento dei disturbi d’ansia, dell’ipocondria, del disturbo dell’immagine corporea e dei disturbi dell’alimentazione. L’esposizione si esegue chiedendo al soggetto di affrontare lo stimolo fobico e di prevenire la risposta ansiosa che solitamente si innesca in presenza dello stimolo stesso. Ripetendo l’esposizione più volte, solitamente in modo gradualmente più diretto, la paura si estingue e si acquisisce un senso di sicurezza in presenza dello stimolo precedentemente temuto.

La meditazione di consapevolezza può essere paragonata ad una terapia di esposizione nel senso che il praticante si avvicina all’esperienza emotiva, sensoriale e mentale con un’attitudine di accettazione, rinunciando cioè alla reattività nei confronti del vissuto, qualunque esso sia.

Sul piano delle basi neurali, le ricerche sulla paura hanno aiutato a identificare un network di regioni cerebrali che sembrano cruciali nell’estinzione delle risposte condizionate alla paura e nella memorizzazione dell’estinzione-cioè la scomparsa della paura. Il network comprende la corteccia prefrontale ventromediale, importante per il ricordo dell’estinzione, l’ippocampo correlato al segnale del contesto in cui l’estinzione è avvenuta (sicurezza contestuale) e l’amigdala, che interviene durante l’acquisizione e l’espressione della paura condizionata, e la cui attività, si pensa, viene inibita dalle due precedenti strutture.

Studi che utilizzano la risonanza magnetica nucleare indicano cambiamenti strutturali e funzionali nelle suddette strutture durante la pratica di consapevolezza. Così, da un lato la coincidenza delle regioni cerebrali coinvolte nell’estinzione della paura e quelle coinvolte nella mindfulness, dall’altro la somiglianza concettuale tra la mindfulness e l’esposizione, suggeriscono che i training incentrati sulla meditazione di consapevolezza possono migliorare la capacità di estinguere le paure condizionate, influenzando funzionalmente e strutturalmente il network cerebrale che supporta i segnali di sicurezza.

La capacità di una estinzione efficace delle memorie legate alla paura differenzia la salute dalla malattia ed è quindi cruciale per il  superamento di stati maladattivi. Questa abilità, quando presente, porta  a non avere paura di stimoli neutri quando non c’è bisogno della risposta di paura (quando quindi la paura e le sue conseguenze comportamentali non hanno una funzione adattiva), facilitando invece il senso di sicurezza e il richiamo di altre emozioni e di altri comportamenti.

scritto da Alessandra Benedetti

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